Egittologo attivo in diversi progetti a livello internazionale, Christian Greco è il chiacchierato direttore del museo torinese.
Una laurea in Lettere Classiche, una in Egittologia e il sogno di studiare l’antica civiltà per lavoro hanno fatto di Christian Greco un rinomato egittologo italiano, impegnato in convegni e progetti a livello internazionale, e dal 2014 alla guida del Museo Egizio di Torino, il secondo più importante al mondo dopo quello del Cairo.
La biografia del direttore del Museo Egizio
Christian Greco è nato ad Arzignano, in provincia di Vicenza, il 15 aprile 1975, sotto il segno dell’Ariete. Ha soli 12 anni quando capisce qual è il suo sogno: studiare l’antica civiltà dei Faraoni e fare di quello il suo mestiere. Seguendo questa inclinazione, si diploma quindi al Liceo Antonio Pigafetta di Vicenza e si laurea poi nel 1999 in Lettere Classiche all’Università degli Studi di Pavia con una tesi in Archeologia, accedendo contemporaneamente al prestigioso Collegio Ghislieri della città.
Prosegue il percorso accademico studiando l’amata Egittologia all’Università di Leida, nei Paesi Bassi, e ottenendo un dottorato di ricerca nello stesso ambito presso l’Università di Pisa.
La carriera di Greco
Stabilitosi in Olanda negli anni dell’università, Greco insegna materie letterarie per i licei di Leida e di Haarlem. Contemporaneamente, lavora a Luxor, in Egitto, come epigrafista dell’Istituto orientale dell’ateneo di Chicago, e prende parte a diverse missioni archeologiche nello stato africano, alcune organizzate dagli stessi istituti di Pisa e di Leida che lo hanno formato.
La svolta arriva nel 2009, quando diventa curatore della sezione egizia del Rijksmuseum van Oudheden di Leida, ruolo che ricopre fino al 2014. Nello stesso anno, dirige in prima persona, affiancato da Lara Weiss, la missione italo-egiziana a Saqqara, che porta ad interessanti scoperte.
Il 2014 è anche l’anno in cui Christian Greco assume la carica di direttore del Museo Egizio di Torino, vincendo il concorso internazionale organizzato dalla Fondazione Museo delle Antichità Egizie che gestisce l’esposizione permanente. E’ lui a guidare, durante il suo mandato, il rimodernamento dello spazio espositivo, nonchè a promuovere molteplici mostre.
Con all’attivo diverse pubblicazioni, Greco è una personalità rinomata a livello scientifico. Numerose sono le sue partecipazioni a convegni internazionali, così come le cariche ricoperte in comitati e progetti archeologici e museali di tutto il mondo. L’egittologo è anche coinvolto in qualità di docente nei corsi dell’Università di Torino, Napoli, Pisa, della Cattolica del Sacro Cuore di Milano e della New York University di Abu Dhabi.
La polemica sulla sua direzione del museo
Nel settembre 2023, il nome di Greco rimbalza da un giornale all’altro e diventa motivo di dibattito politico. L’assessore regionale del Piemonte Maurizio Marrone rilascia in quei giorni un’intervista, nella quale afferma come secondo lui ci siano persone “potenzialmente più qualificate” a guidare il museo torinese.
Tale dichiarazione riaccende vecchie scintille nella destra e fa scoppiare le polemiche. Il vicesegretario della Lega Andrea Crippa, in particolare, torna a parlare dell’iniziativa promossa dal direttore nel 2018 – uno sconto dedicato esclusivamente ai visitatori musulmani, sul quale si era espressa negativamente anche Giorgia Meloni – e definisce il suo operato “ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana”, chiedendo le sue dimissioni. Da Roberto Bolle a Vittorio Sgarbi, sono in molti però a difendere Greco.
La vita privata dell’egittologo e quanto guadagna
Estremamente riservato e lontano dai social network, Greco tiene la sua sfera personale al riparo da sguardi indiscreti. Non si sa quindi se sia sposato o se abbia figli.
E’ invece noto il suo stipendio da direttore del museo torinese: circa 120mila euro all’anno.
Christian Greco: curiosità
Il direttore del Museo Egizio è poliglotta: conosce – tra le altre lingue – l’olandese, il latino, il greco, il medio, il neo e l’antico egiziano, ed anche un po’ di arabo.
Nel 2021, ha ricevuto l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
La sua famiglia ha origini siciliane.